logoBREVE STORIA DEL DAITO RYU

le origini, lo sviluppo, il clan takeda ed il clan aizu

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LE ORIGINI (scritti originali di Takeda Tokimune)

Risalendo alle origini dell'Aiki si arriva all'antico "Tegoi", narrato da un episodio nel Kojiki uno dei testi più antichi del Giappone: Takemikaduchi-no-Kami lancia Takeminakata-no-Kami prendendo la sua mano con facilità, come se si trattasse di un giunco. Questo Tegoi sarebbe all'origine del Sumo e fu tramandato sia nella leggenda "Nomi-no-Sukune e Taima-no-Kehaya" scritta nel Nihon-shoki sia nello Sumai-no-Sechie alla corte dell'epoca Heian sia nel Sumo per Samurai dell'epoca Kamakura. Lo Sumai-no-Sechie era un combattimento svolto davanti all'Imperatore da lottatori di varie provenienze da tutto il paese ma era diverso dal Sumo attuale: non c'era il cerchio ed era più orientato alle arti da Samurai provenienti dal Tegoi. [...]
[...] Lo si capisce anche dall'eddito imperiale dell'Imperatore Jinmei: il Sumai-no-Sechi non era un semplice divertimento, include anche dei metodi per migliorare la propria forza. Al tempo dell'Imperatore Seiwa, nell'868, lo Sumai-no-Sechie che apparteneva alla competenza del Ministero Shiki-bu fu trasferito sotto quella del Ministero Hyo-bu e fu sempre più caratterizzato dalle arti da Samurai. Quindi il sistema per proteggere l'Imperatore attraverso l'uso del Tegoi venne trasmesso al Clan Seiwa-Genji che ha inizio dal nipote dell'Imperatore Seiwa, Keiki-no-Oh, da cui gli insegnamenti furono tramandati a Minamoto Mitsunaka, poi a Yoriyoshi, ed infine a Yoshimitsu. [...]


NASCITA DEL CLA TAKEDA

[...] Al tempo di Nobuyoshi il nipote di Yoshikiyo prese il nome Takeda, visto che abitava nel villaggio Takeda del distretto di Kyoma, nella provincia di Kai. Questo è l'inizio della famiglia Takeda(Kai), da cui in seguito nacque Shingen Takeda. Nella famiglia Takeda venne tramandato il Daito-ryu insieme allo stendardo e all'armatura dei Minamoto [...]


TAKEDA KUNITSUGU VA IN AIZU

[...] Nel primo anno dell'epoca Tenshō (1573) morì Takeda Shingen e un anno dopo la sua morte, Takeda Tosa Kunitsugu, che apparteneva alla famiglia di Shingen, arrivò ad Aizu con il suo testamento. Divenne vassallo di un alleato di Shingen, il daimyo Ashina, e presso il villaggio di Tagata in Aizu, ricevette un terreno di 50 chou [circa 5.000 m2] e iniziò ad abitarci. Aveva [al suo servizio] 15 cavalieri e 10 fanti. Restaurò il tempio buddhista Seinei-ji costruito da Tamuramaro Sakagami e ne cambiò il nome in Saiko-ji, come tempio secondario di Aizu Tennei-ji. In seguito un altro Takeda, nipote di Kunitsugu, si stabilì ad Aizu con il titolo di capo del tempio shintoista Ise-gu che era il tempio protettore del buddhista Seinei-ji, ed egli trasmise le tecniche segrete di "Kogusoku" del Daito-ryu [...]


IL CLAN AIZU

[...] In epoca Edo, Tokugawa Ieyasu, che aveva fondato lo shogunato, dispose come arte necessaria per i daimyo e gli alti funzionari la scienza militare Kosyu-ryu di Kohata Kagenori, che era uno dei vassalli di Shingen. In più il governo cercò di introdurre le idee dei Takeda in politica, in economia e in campo militare, ottenendo ottimi risultati. Yukimatsumaru, il quartogenito di Hidetada e nipote di Ieyasu, con un matrimonio politico si unì a Takeda Misein, che era la quarto genita di Takeda Shingen e cambiò il suo nome in Kohmatsumaru. Si allenava moltissimo [nelle arti marziali] e, in seguito, si fece adottare, cambiando nuovamente il suo nome in Hoshina Masayuki, da Masamitsu, che, oltre a essere un ex vassallo di Shingen, era anche figlio di Hoshina Masanao, la cui moglie era sorella minore di [Tokugawa] Ieyasu. Hoshina Masayuki divenne daimyo di Aizu ( con una rendita di 230.000 koku [è la quantità di riso, definita storicamente, come quella sufficiente a nutrire una persona per un anno, pari a 180,39 litri e a circa 150 chilogrammi], dove entrò da Yamagata; Fu considerato un daimyo illuminato. Nominò Saiko-ji come trentatreesimo tempio di pellegrinaggio, e per onorare il legame con la famiglia Minamoto decise di chiamare Onike il laghetto dove fu donato, a Minamoto Yoritomo, Ikezuki, il meraviglioso cavallo da battaglia di Ujikawa Senjin. Nel quarto anno dell'epoca Keian (1651) Masayuki, per volere testamentario del terzo Shogun Iemitsu, divenne Tairo, ovvero incaricato di tutela e assistenza allo Shogun Ietsuna che allora aveva solo 11 anni. Nel giro di circa vent'anni d'incarico riformulò con il nome di Oshikiuchi, l'arte dei samurai per la difesa a corte, il Daito-ryu, tramandato ad Aizu da Takeda Kunitsugu, quale arte per mantenere l'ordine nel Paese e lo insegnò ai suoi vassalli. Poi imparò i segreti dell'Ono-ha Itto-ryu da Ono Tadatsune, che faceva l'istruttore per la famiglia dello Shogun, e rese obbligatorio ai daimyo di Aizu tramandare sia Ono-ha Itto-ryu sia Oshikiuchi [parallelamente]. In particolare dell´istruzione dell'Oshikiuchi si occupava lo Joseki-Karo della famiglia Saigo, discendente dei Saigo di Mikawa. Si dice che nel castello della famiglia Saigo ci fossero più di 30 stanze nelle quali Oshikiuchi, tra le altre arti, veniva tramandata in segreto solamente ai vassalli che possedevano [una rendita] di almeno 500 koku, vietando di mostrarlo "fuori delle mura del castello" [chiamata anche Odome]. Nonostante la famiglia Saigo si presentasse come ramo dei Genji con il nome Takeda, in origine era la importante famiglia [Saigo] di Mikawa del ramo Kikuchi di Higo, imparentata con il clan Fujiwara. Saigo-no-Tsubone, moglie di Tokugawa Ieyasu, che ebbe figli Hidetada e Tadayoshi, era di quella stessa e importante famiglia. [...]

Testo tratto dal libro: "Daito-ryu Aikibudo, storia e tecnica", autore Antonino Certa